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massimo_dianaL'INTERVENTO DEL RETTORE MONS. SECONDO DALLA CANEVA

   Nel suo discorso, intitolato “La storia maestra di vita”, il rettore della Casa esercizi, monsignor Secondo Dalla Caneva, ha ricordato i tratti salienti della lunga storia della casa, che costituisce “un binomio inseparabile” con la Basilica-Santuario. “Se la storia è maestra di vita, far memoria del passato non deve essere solo motivo di giusto orgoglio ma stimolo alle generazioni future per guardare avanti con spirito di fede e coltivare fiducia nel Signore”. La fiducia in Dio e la Provvidenza sono, secondo il rettore, le vere protagoniste della storia della Casa esercizi, assieme alla “tenacia o caparbietà di don Giulio Gaio”.

I PRIMI DATI SULLE PRESENZE
   Il 16 marzo del 1932, la Casa esercizi aprì i suoi battenti con un primo corso di Esercizi spirituali per gli uomini cattolici cui presero parte 29 persone. Il 20 marzo dello stesso anno, un corso per giovani, 17 di Feltre e 27 di Belluno i partecipanti. Nel 1942, in pieno conflitto mondiale, le presenze agli Esercizi spirituali raggiunsero la quota record di 765 esercitandi. La cronaca registrava come “numerose richieste provenienti da fuori Diocesi furono respinte per limitatezza di tempo, essendo la Casa già precedentemente prenotata”. “La Provvidenza – è un’altra nota sui registri di quegli anni – vuol benedire le nostre incertezze e ricordarci che la Casa esercizi è tutta opera sua, nei suoi inizi e nel suo sviluppo. A Dio solo onore e gloria”.

I RICOVERI DI EMERGENZA
   Nella relazione del rettore anche i momenti in cui la Casa esercizi fu usata per situazioni di emergenza. Dopo l’8 settembre del 1943 vi trovarono rifugio ufficiali, soldati e anche ebrei ricercati per le leggi razziali. Nell’anno scolastico 1944-1945 vi trovarono accoglienza gli alunni del Seminario di Feltre, allora occupato dalle truppe naziste. Nel novembre del 1951 trovarono ospitalità gli alluvionati del Polesine.

DON GIULIO GAIO E GLI ALTRI
   “Il lungo cammino della Casa esercizi è stato segnato nel suo sorgere e nel suo sviluppo da don Giulio Gaio”. Così ha detto monsignor Dalla Caneva, ricordando subito come “l’ideatore e sostenitore dell’opera seppe circondarsi di collaboratori saggi e coraggiosi, uomini e donne di varia estrazione sociale, di persone semplici, umili, nascoste, il cui nome è in benedizione ed è scritto a lettere d’oro nel libro di Dio”.
L’auspicio di monsignor Dalla Caneva è che la Casa esercizi “sia sempre oasi di pace, di silenzio e di preghiera”, nella fiducia che la protagonista dei 75 anni celebrati domenica 16 dicembre – la divina Provvidenza – susciti “spirito apostolico in quanti, armati di fede e di coraggio, sono disposti a sostenere e a continuare quest’opera meravigliosa”.

 

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