Basilica Santuario Vittore e Corona

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- LA VIA AL SANTUARIO
Itinerario musicale, poetico e di conoscenza entro la spiritualità medievale
Ideazione Elena Modena e Orazio Cirri
(notizia del 15 febbraio)

Murale dei Santi Vittore e Corona presente nella parrocchia di Voltago Agordino   Forti del riconoscimento pubblicamente assegnato alla prima edizione de La via al Santuario, svoltasi fra maggio e settembre 2006, e della fattiva collaborazione fra enti istituzionali, privati ed associazioni culturali che ha ne permesso la realizzazione, gli intendimenti per quest’anno rientrano in un ambito di programmazione triennale, che vede proiettata l’iniziativa dal 2007 sino al 2009.
    Il progetto era nato con la finalità di conferire al Santuario dei Santi Vittore e Corona un riconoscimento spirituale e artistico pari al portato ad esso storicamente e tradizionalmente assegnato e del suo attuale titolo di Basilica minore; e il recente conferimento del patrocinio della Diocesi di Belluno-Feltre avvalla ulteriormente la bontà degli scopi che hanno animato La via al Santuario sin dalle prime fasi della sua ideazione.
   Gli eventi culturali si articolano nel periodo indicativamente compreso tra la ricorrenza di San Vittore e la festa di San Vettoret, ossia fra maggio e settembre, con possibile estensione sino ad ottobre; essi intendono costituire un vero e proprio itinerario spirituale ed essere ragione di continuità di frequentazione del Santuario, al tempo stesso favorendo l’affluenza al luogo sacro anche da fuori Città, a simboleggiare l’antico spirito del pellegrinaggio vissuto nel nome del richiamo superiore emanato per sua natura dalla sede di un dato culto.
   L’anno scorso il programma, pur includendo una mostra di strumenti medievali e i corsi d’iconografia, con le conferenze relative ad entrambi i momenti, ha visto come centrale il tema della donna nel Medioevo, a partire da Maria Madre, dedicataria di un amplissimo repertorio musicale tuttora fonte di riflessione, sino ad alcune delle più importanti figure di donne divinamente ispirate in ambito religioso, politico, artistico: Hildegard von Bingen, Margherita Porete, Matilde di Canossa, Santa Birgitta di Svezia, Sant’Orsola.
   Per l’anno in corso, e sino al 2009, è stato individuato come centrale proprio il tema del pellegrinaggio,
a confermare l’intendimento fondamentale del progetto, sottotitolato appunto itinerario. Il pellegrinaggio è inteso sia come vie fisicamente percorse allora fra i territori d’Europa e Gerusalemme da uomini e donne di fede, di varia provenienza sociale, linguistica e culturale, sia come scelta spirituale vissuta nel nome della chiamata alla purificazione e al rinnovamento interiore, sino alle tappe estreme del martirio e della santificazione. Tramite di riflessione e d’elaborazione tematica saranno in particolare il repertorio musicale sacro e religioso di tradizione, l’esposizione visiva e i momenti di conoscenza costituiti dagli incontri con esperti studiosi.
   Come già per il 2006, anche il programma del 2007 prevede concerti di musica medievale, una sacra rappresentazione, una serie di conferenze, una mostra fotografica allestita con immagini tratte da un percorso esemplificativo di purificazione, nonché un nuovo corso sulla costruzione del presepio in cartapesta e i corsi di iconografia che si svolgono di consueto presso il Santuario nel periodo estivo. Riferimento tematico principale è la via di Santiago de Compostela; negli anni a seguire sarà la volta della via francigena e del cammino verso Gerusalemme.

Elena Modena

- Santi Vittore e Corona, Martiri
Omelia di monsignor Maffeo Ducoli
(Feltre 14 maggio 2007)

un momento del pellegrinaggio del 14 maggio 2007

Un fraterno saluto al Vescovo Mons. Giuseppe Andrich, alle Autorità, Sacerdoti ed a tutti i presenti a questa solenne concelebrazione in occasione della festa dei Santi Vittore e Corona.

1. Grati ricordi.

   Durante il mio servizio episcopale a Belluno-Feltre sono venuto per venti volte il 14 maggio in questo bellissimo Santuario a presiedere la liturgia per onorare i Santi Patroni ed ho lungamente meditato sulla loro testimonianza che hanno attinto dalla Parola di Dio proclamata poco fa. Disse Gesù ai suoi discepoli: “Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima” (Mt. 10, 28). “Hanno subito ogni sorta di prove, ma è stata loro riservata una corona di gloria (Giac. 2-12). Per questo la devozione ai Santi Martiri è molto diffusa fra la nostra gente alla quale ho cercato di offrire nuovi elementi di riflessione.
    Qualche anno fa a Feltre circolavano voci che parte dei resti dei nostri Martiri erano conservati a Parenzo (Jugoslavia). Il 25 giugno 1981 mi recai in quella città, con alcuni sacerdoti e laici feltrini, per una verifica delle reliquie contenute in un sarcofago di pietra, nella chiesa di S. Lorenzo, ove una scritta su pietra datata 1514 indicava come ossa dei Santi Vittore e Corona. Purtroppo nell’arca, e neppure nell’archivio parrocchiale, non si è trovato alcun documento che confermasse l’autenticità. Il Vescovo della diocesi promise che avrebbe fatto ulteriori indagini e si impegnò a fornirmi eventuali notizie che però non mi sono giunte.
   Nel 1982 ho disposto che si procedesse alla ricognizione delle reliquie conservate nel nostro Santuario, cosa che venne fatta mediante un qualificato processo scientifico, documentato da dettagliata relazione, oggi conservata nell’Archivio. Le reliquie vennero esposte alla venerazione dei fedeli per alcuni giorni e quindi ricollocate nella preziosa arca con solenne concelebrazione presieduta dal Card. Marco Ce, Patriarca di Venezia, presenti Mons. G. Muccin, Vescovo emerito, e Mons. A. Bruniera, Nunzio Apostolico.
   Torno oggi, dopo alcuni anni, in questo Santuario, di recente dichiarato Basilica Minore, per venerare i Santi Patroni della diocesi e vivamente ringrazio di avermi invitato a ricordare il 40° anniversario della mia consacrazione episcopale avvenuta in questo stesso giorno nella Cattedrale di Verona il 1967. Sono grato anche per la vostra adesione alla mia preghiera di ringraziamento al Signore per i doni che mi ha fatto rendendomi partecipe del sacerdozio ministeriale di Cristo e Pastore di questa Chiesa.
   Mi domando quale messaggio trasmettono oggi a noi i Martiri Vittore e Corona?

2. Il Sinodo diocesano.

   Lo colgo dalle conclusioni del Sinodo diocesano, promulgato proprio un anno fa a Feltre il 14 maggio, trattano, fra l’altro, problemi che ci toccano da vicino e affidiamo alla protezione dei nostri Santi il tema della famiglia, l’intima comunione di vita degli sposi, la sollecitudine della Chiesa per il matrimonio sacramento.
    Durante il mio episcopato, dal 1975 al ’95, sono intervenuto molte volte sui problemi della famiglia. In occasione della Quaresima 1986 ho pubblicato una Lettera pastorale, ho altresì illustrato l’Esortazione Apostolica di Giovanni Paolo II “Familiaris consortio” ed anche la “Carta dei diritti della famiglia” preparata a seguito del Sinodo dei Vescovi 1980 e pubblicata il 23 ottobre 1983.
   Il documento è anche oggi di grande attualità e merita di essere meditato in un momento in cui la famiglia è in crisi, più che mai grave, nella stessa comunità cristiana. Si sente il bisogno di risanare l’atmosfera edonista e materialista e di ripresentare, come una fiaccola nella notte, la genuina dottrina dell’amore coniugale frutto dell’intima unione di vita fra uomo e donna che si costituisce con il legame indissolubile del matrimonio, liberamente e pubblicamente contratto, aperto alla trasmissione della vita. Non possiamo pertanto accettare il progetto dei così detti “Di.Co”. Per la società – hanno dichiarato i Vescovi del Consiglio Permanente della Cei – la famiglia è una risorsa insostituibile, tutelata dalla stessa Costituzione italiana (art. 29 e 31), ed è interesse anche dello Stato che sia solida. Pertanto la legislazione delle unioni di fatto, che comprende anche il riconoscimento giuridico delle unioni dello stesso sesso, è inaccettabile sul piano di principio e pericolosa sul piano morale ed educativo. Stiamo parlando non di dogmi della Chiesa cattolica, ma di vita, di famiglia, quindi di verità e di valori ancorati nella stessa natura umana, riconoscibili e argomentabili dalla nostra intelligenza e ragione la quale, se illuminata dalla Parola di Dio, riesce a verificarli con chiarezza. Nessuna legge degli uomini, può sovvertire la norma scritta dal Creatore nella nostra natura senza che la società venga drammaticamente ferita.
    Tutti devono pertanto opporsi a qualsiasi tentativo di equiparare le unioni di fatto al matrimonio ed annunciare con fermezza il senso genuino della famiglia fondata sulla legge naturale del matrimonio fra uomo e donna. Ai cattolici poi è richiesto di essere disposti ad accettare critiche ed incomprensioni sull’esempio del Papa, del Presidente della Cei e dei Vescovi che, come i nostri Martiri, sono testimoni con chiarezza, coraggio e sacrificio del patrimonio morale e spirituale del Cristo risorto.

3. L’amore degli sposi.

   La “Familiaris consortio” ricorda che la famiglia è una intima comunità di vita e di amore, strutturata con leggi proprie. Dio ha posto nel cuore dell’uomo e della donna il desiderio vivissimo dell’amore: amore reciproco, unico, esclusivo, irrepetibile che rende gli sposi una sola carne; è il dono che realizza non solo sentimenti, beni e cose, ma diventa perfino l’offerta totale della propria persona aperta alla trasmissione della vita.
     Dobbiamo, pertanto, far capire particolarmente ai giovani che, se vogliono essere veramente felici, devono costruire legami familiari solidi che arricchiscono la loro unione e offrono anche la possibilità di trasmettere la vita e di avere figli, prezioso frutto di un amore fedele che aiuta a superare la tentazione di chi non sa per chi vive e con chi vive.
    Ci rendiamo conto che questo ideale è offuscato da gravi difficoltà che la nostra società ha moltiplicato proponendo una libertà sradicata da responsabilità, individualismo esagerato, ricerca della propria soddisfazione egoistica, del piacere, del benessere, e ha dimenticato che senza sacrificio non si costruisce niente. Proprio per questo le nostre famiglie devono affrontare molteplici sfide e sono in grave crisi, le separazioni e i divorzi si vanno moltiplicando. “L’uomo non può vivere senza amore, la sua vita è priva di senso se non si incontra con l’amore, se non lo sperimenta e non lo fa proprio, se non vi partecipa pienamente” (Giov. P. II, R.H.10). “Nel cuore di ogni uomo, mendicante amore c’è solo sete di amore”, Benedetto XVI, (O.R. 31,03.07).
   Ogni famiglia, ispirandosi all’insegnamento di Gesù, deve rendere dell’amore il cuore della propria vita, ricordando che lo si riconquista ogni giorno con serio impegno e sacrificio, con disponibilità a fare del perdono ricevuto e donato pane quotidiano della sua esistenza.

4.La presenza di Dio.

   Le difficoltà in famiglia esigono si riscopra anzitutto il valore della presenza di Dio. Egli assicura la speciale grazia sacramentale del matrimonio che va attinta costantemente dalla preghiera. La famiglia che prega pone al centro di ogni attività il Signore, trova in lui e nell’ascolto della sua Parola, nella partecipazione ai sacramenti della riconciliazione e dell’Eucaristia luce e forza per compimento dei propri doveri.
    L’amore è il più grande dono di Dio, senza l’amore, di fronte alle molteplici difficoltà, malattia, dolore, morte, la vita è come una stanza buia. La luce dell’amore deve guidarci ad uscire dal peccato ed aprirci al fratello. Solo così incontreremo il Signore e troveremo nella fede, proprio perché alta ed impegnativa, la fonte della vera gioia. Il Papa durante il Congresso di Verona, usando espressioni di grande speranza che non si appoggia sull’uomo, ma sulla promessa di Dio e sulla sua potenza, ha detto: “E’ Cristo che dà senso alla vita, lui il centro della storia. Questa è la lieta notizia che annuncia agli uomini di oggi invitandoli a tenere fisso lo sguardo verso Lui, il salvatore”.
   “Poiché avete accolto Gesù Cristo, il Signore, continuate a vivere uniti a lui. Come alberi che hanno le loro radici, come case che hanno le loro fondamenta, tenete ferma la vostra fede nel modo che vi è stato insegnato. E ringraziate continuamente il Signore” (Col. 2, 7-8) anche per me. Oggi più che mai mi riconosco indegno suo servo, imploro la usa misericordia e chiedo a voi perdono se non sempre ho dato fervida testimonianza di santità.

Conclusione

A conclusione preghiamo “Maria, madre del sì. Tu hai ascoltato Gesù, conosci il timbro della sua voce e il battito del suo cuore, stella del mattino, parlaci di Lui perché la freschezza della nostra fede brilli nei nostri occhi e scaldi il cuore di chi ci incontra, aiutaci a fare quello che Egli ci dirà ed a portare la gioia nel mondo” (Benedetto XVI).
Affidiamo questi sentimenti a Lei, madre dell’amore e regina della pace, ai Santi Vittore e Corona con la certezza che verranno esauditi perché offerti al Padre da Cristo nostro Signore. Amen.

+ Maffeo Ducoli

 

- Esercizi spirituali per sacerdoti
(2-6 luglio 2007)


Esercizi spirituali   Dal mattino di lunedì 2 luglio al pomeriggio di venerdì 6 luglio si terranno presso la Casa esercizi annessa alla Basilica-Santuario dei santi Vittore e Corona gli esercizi spirituali per sacerdoti, previsti dal calendario per la formazione del clero.
    Le riflessioni saranno dettate da monsignor Marco Dal Fabbro, arciprete di San Daniele del Friuli.


    Le prenotazioni si raccolgono presso la Casa esercizi (telefono e fax 0439 2115) oppure via e-mail scrivendo a ss.vittorecorona@libero.it

- Pellegrina al Santuario di San Vittore
la comunità greco-cattolica ucraina
(Feltre 29 giugno 2007)

un momento del pellegrinaggio del 14 maggio 2007

   Domenica 24 giugno, nel giorno in cui la Chiesa greco-cattolica ucraina celebrava la festa di “Tutti i Santi della terra Ucraina”, si è svolto, per il secondo anno consecutivo, il pellegrinaggio dei Greco-Cattolici Ucraini al Santuario dei Santi Vittore e Corona di Feltre con la partecipazione di un gruppo di fedeli delle Comunità ucraine della nostra diocesi e della vicina Montebelluna.
    Il pellegrinaggio è partito del battistero del Duomo di Feltre verso le 13, dopo la celebrazione del “Moleben” (ufficio) alla Madre di Dio, ed è arrivato al santuario intorno alle 14.40. Il piccolo corteo era aperto dalla croce, dagli stendardi e dalle bandiere dell’Ucraina e del Papa; durante il percorso, inoltre, è stato celebrato l’ufficio della Via Crucis accompagnato da numerosi canti.
   All’arrivo al Santuario è seguita, alle 15, la celebrazione della Divina Liturgia che ha visto anche una buona partecipazione di fedeli italiani. Al termine della Messa si è svolta la solenne processione Eucaristica lungo il chiostro del convento e poi, all’esterno, davanti alla Basilica, al canto dell’inno Trisagio (tre volte santo) è stata impartita la prima benedizione Eucaristica.
   Rientrati in Chiesa, dopo alcune preghiere e canti, i fedeli hanno ricevuto la seconda benedizione. Al termine della Celebrazione, la Comunità Ucraina ha voluto ringraziare il rettore del Santuario monsignor Secondo Della Caneva per l’ospitalità e per la disponibilità donandogli alcuni oggetti provenienti dall’Ucraina; un piatto intagliato e una icona.
   I visitatori presenti hanno poi potuto ascoltare nel chiostro i canti religiosi Ucraini che le donne hanno intonato per ringraziare il Signore della bella giornata che ha donato (le condizioni meteorologiche molto favorevoli hanno contribuito a rendere l’evento ancor più splendido).

- Il decano del Capitolo metropolitano di Praga
in visita al santuario dei santi Vittore e Corona
(Feltre 10 agosto 2007)

Il decano di Praga

   Il decano emerito del Capitolo metropolitano di Praga, monsignor Jan Matejka, ha visitato questo pomeriggio la Basilica-Santuario dei santi Vittore e Corona. Il Capitolo di Praga custodisce infatti presso la Cattedrale il teschio di san Vittore, portato in Boemia dall’imperatore Carlo IV nel tardo Medioevo, e monsignor Matejka ha raggiunto Feltre apposta da Praga per conoscere il luogo di origine di uno dei tesori più preziosi della sua Cattedrale.
   “Nel 1355 – spiega in buon italiano monsignor Matejka – l’imperatore portò nella sua città da Padova il teschio di san Luca, prelevandolo dal suo sepolcro presso la basilica di Santa Giustina in quella città, e il teschio di san Vittore. Le reliquie, in quegli anni, erano tra i possedimenti più preziosi delle comunità cittadine, e il loro dono all’imperatore era sicuramente foriero di protezione sulla città”. Monsignor Matejka ha portato con sé le immagini che documentano come il teschio di san Vittore abbia tuttora uno dei posti di onore nell’altare delle reliquie della cattedrale. “Ma a Praga, oltre al teschio, sono custodite, nello stesso altare dove ci sono le reliquie di san Vito, patrono di Praga, altre reliquie, sia di san Vittore che di santa Corona, come attestano i documenti contemporanei e come ha scritto, nel 1673, uno dei sacerdoti della Cattedrale. Il 14 maggio si doveva infatti celebrare anche a Praga la festa dei santi Vittore e Corona”. Monsignor Secondo Dalla Caneva, rettore del Santuario, ricorda come la ricognizione effettuata nel 1981 sui resti dei santi martiri custoditi nell’arca abbia effettivamente riscontrato la mancanza del teschio di san Vittore.
   Monsignor Matejka, che è anche segretario della Commissione liturgica della Conferenza episcopale della Repubblica Ceca, già da qualche tempo era in contatto epistolare con il santuario. Si spera che la sua visita, realizzatasi anche grazie all’invito del professor Mario Gris, possa portare a intensificare i rapporti tra la comunità feltrina e la città di Praga, nel nome dei santi patroni. A Praga è sorta infatti l’associazione “Carlo IV” che ha per statuto il rinnovo di quei contatti culturali che vigevano al tempo dell’imperatore e che rendevano la Boemia il centro d’Europa.

- Martedì 18 settembre, la traslazione delle reliquie dei santi martiri sul Miesna
(Feltre 18 agosto 2007)

Gruppo di sacerdoti

   Martedì 18 settembre, giorno in cui la liturgia propria del santuario commemora la traslazione delle reliquie dei santi martiri sul Miesna, si sono celebrate in santuario 3 Sante Messe. Alle 18.30, la celebrazione ha visto affluire in santuario i canonici della Concattedrale.
    Ha presieduto la Santa Messa il rettore monsignor Secondo Dalla Caneva.

 

- Esercizi spirituali per donne
(Feltre 6 settembre 2007)

gruppo di preghiera

   Foto ricordo al termine degli esercizi spirituali per donne proposti dal 3 al 6 settembre nella Casa esercizi. Organizzati dall'Azione cattolica della zona pastorale feltrina, sono stati predicati da don Noelio Marchet, parroco di Meano, sul tema "Le sette lettere dell'Apocalisse".

 

- I convegnisti del Congresso internazionale del Cim
(Feltre 28 agosto 2007)

gruppo di preghiera

   I convegnisti del Congresso internazionale del Cim (Coetus internationalis ministrantium) hanno visitato martedì 28 agosto la Basilica-Santuario. Il Cim, federazione delle organizzazioni pastorali che si occupano dei ministranti, è diffuso particolarmente nelle aree tedesca e fiamminga dell'Europa. Al santuario e alla città di Feltre i 41 convegnisti, tra i quali molti laici, uomini e donne, hanno dedicato l'intera giornata, dapprima visitando la città e poi salendo alla rocca del Miesna, per la visita all'arca dei santi Martiri.
    La Santa Messa è stata presieduta dal vescovo monsignor Giuseppe Andrich: concelebravano il vescovo ausiliare di Basilea monsignor Martin Gachter, presidente del Cim, l'assistente dello stesso sodalizio monsignor Thomas Hintersteiner, monsignor Renato De Vido, direttore dell'Ufficio liturgico di Belluno-Feltre, don Angelo Balcon, parroco di Danta di Cadore e componente della Commissione liturgica diocesana, quest'ultimo organizzatore del convegno. Nell'omelia, monsignor Andrich ha parlato dell'educazione liturgica attraverso le immagini e l'architettura sacra.

I partecipantila santa Messa con il Vescovo Giuseppe Andrich

 

- “La voce e il corpo incontrano la musica”
(Feltre 24 agosto 2007)

Il gruppo di nuova cantica

   Si è concluso lo scorso venerdì 24 agosto, nella suggestiva cornice del santuario dei Santi Vittore e Corona a Feltre, il decimo corso estivo “La voce e il corpo incontrano la musica”, organizzato dal Centro di Funzionalità Vocale Nova cantica di Santa Giustina, imperniato sul tema “Ad cantus leticie: vivere il presente nel far musica”.
Il corso, riservato a 20 allievi, guidati da Marco Belcastro, Silvia Martinenghi, Maria Silvia Roveri, Valentina Taffarello, Marco Toller, Tarcisio Tovazzi, ha visto confluire per una settimana a Santa Giustina e a Feltre cantanti, strumentisti, direttori di coro, coristi, musicoterapeuti e attori dal Nord e Centro Italia ma anche dalla Svizzera, impegnati in lezioni individuali e collettive di funzionalità vocale, percezione corporea e sensoriale, suono e musica d’insieme. A seconda dell’ambito di interesse, i partecipanti si sono suddivisi ogni pomeriggio in tre gruppi di interesse intorno al repertorio solistico con o senza pianoforte e canto gregoriano.
   “Il corpo, con le sue funzioni, il suono con le sue leggi, la musica con le sue strutture e la lingua parlata con i suoi fonemi, ritmi, cadenze – spiegano gli organizzatori - rappresentano linguaggi diversi che spesso non comunicano tra loro, ostacolandosi anzi a vicenda e affaticando l’esecutore, che si sente come in una Babele linguistica.
   Compito del corso è stato quindi il trovare una lingua comune tra questi sistemi così complessi e diversi.
Al santuario di Feltre, un vero gioiello dell’architettura, i partecipanti hanno potuto sperimentare sensorialmente l’unione tra acustica ambientale e acustica interna del corpo, eseguendo improvvisazioni vocali.
Le esperienze del Gruppo Nova Cantica continueranno in autunno con un nuovo corso tematico, dal 9 all’11 novembre prossimo, intitolato “Risonanza”, per il quale sono già aperte le iscrizioni. Inizierà invece nel gennaio 2009 l’ottavo corso di Formazione in funzionalità vocale, per il quale molti partecipanti alla sessione estiva hanno già manifestato il proprio interesse.

- 75esimo anniversario della Casa esercizi annessa al santuario di san Vittore
(Feltre 16 dicembre 2007)

foto storica di una giornata a San Vittore

   75 anni di attività per la Casa esercizi adiacente alla Basilica-Santuario dei santi Vittore e Corona in Feltre. La celebrazione dell’anniversario, con la presenza del Vescovo di Belluno-Feltre, monsignor Giuseppe Andrich, ha occupato l’intera giornata di domenica 16: infatti oltre alla mattinata, che ha avuto uno stile commemorativo e di studio, la Casa esercizi ha voluto proporre nel pomeriggio un tempo di ritiro spirituale aperto a tutti, conformemente alla sua vocazione e al suo genius loci. Il programma della giornata prevedeva infatti alle 9.30 l’accoglienza dei partecipanti in sala “Binotto” cui è stato seguito uno spazio di preghiera comunitaria presieduto dal Vescovo. Il microfono è passato poi al presidente dell’Azione cattolica di Belluno-Feltre, Massimo Diana, quindi al rettore del santuario e della Casa esercizi monsignor Secondo Dalla Caneva e di seguito al geometra Diego De Paoli, che ha parlato sul tema “La Casa esercizi in cammino”. Monsignor Giulio Antoniol, arciprete della Concattedrale di Feltre, ha avuto il compito di esporre il ritratto di una Casa per gli esercizi spirituali secondo il Libro sinodale di Belluno-Feltre: la relazione si intitola “Le prospettive della Casa esercizi alla luce del primo annuncio”. Nel pomeriggio, il ritiro spirituale ha offerto una meditazione su una frase evangelica contenuta nel Vangelo della stessa domenica. Alle 16, monsignor Andrich ha presieduto la celebrazione eucaristica.
   Era il 1921 quando don Giulio Gaio, assieme alla neonata Azione cattolica feltrina, decideva di destinare il convento annesso al santuario dei santi Vittore e Corona, in quegli anni quasi fatiscente, a Casa per gli esercizi spirituali: la convenzione tra Giunta diocesana di Azione cattolica e Curia diocesana di Feltre risale al 1932, e in quell’anno iniziava l’attività della Casa esercizi. Oltre al recupero dell’edificio e a una ritrovata funzionalità, occuperebbe molte pagine la descrizione delle esperienze spirituali che l’Azione cattolica ed altre associazioni ecclesiali hanno proposto nei locali che circondano il chiostro di san Vittore: dagli esercizi spirituali e dalle riunioni pastorali per il clero diocesano, ai ritiri per tutte le fasce di età, ai campi fissi degli scout nella stagione invernale, fino alla recentissima proposta artistica “La via al santuario”.
   “Centinaia e centinaia di persone di ogni ceto sociale sono state formate in questa Casa esercizi – ha detto il rettore Dalla Caneva per presentare l’anniversario – tante generazioni feltrine e bellunesi, ma anche della pianura veneta, sono state segnate nella crescita umana e cristiana dalla permanenza per un corso di esercizi nel santuario di san Vittore”. Francesco Canal, che rappresenta l’Azione cattolica italiana nel Consiglio di amministrazione della Casa esercizi, ha notato: “Tutti coloro che sono saliti sul monte Miesna non sono alla ricerca di un luogo, ma di un tempo da dedicare a se stessi. Auguro a coloro che lo saliranno di continuare la ricerca di un luogo per vivere meglio il tempo che a ognuno è dato”. Tra i partecipanti alla giornata di domenica 16 spiccano i giovanissimi esponenti dell’Acr (Azione cattolica dei ragazzi) di Belluno-Feltre, che si fermeranno a san Vittore per l’intera giornata, ma seguendo un programma adatto alle esigenze dell’età: il ritiro spirituale del pomeriggio, ad esempio, guidato dal diacono di recentissima nomina don Giancarlo Gasperin, saprà coinvolgere tutte le capacità proprie dell’età, da quella visiva a quella manuale.

 

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